giovedì 19 aprile 2012

Un Giorno Per Caso - 19

Cercai di pensare in fretta, ma non sapevo bene come avrei potuto comportarmi…scusarsi? No, troppo banale. Giustificarsi? In fondo non avrei mai potuto immaginare una simile reazione…forse avevo esagerato…insomma ma giustificarmi di cosa? Non ero mica un cagnolino che si brontola in malo modo perché ti fa troppe feste! Mostrarmi offesa? Indignata? No. Mai. Anche perché non ero offesa, piuttosto confusa invece direi; le mie antenne mi dicevano che aveva terrore dei contatti improvvisi, che li subiva spesso e quindi non lo aveva sopportato. Ma non ero certa di questo, lo percepivo e basta. Potevo attendere che tornasse, ma non volevo che nel suo meditare di fronte al mare potesse arrivare alla conclusione che fosse meglio non vedersi più perché ero solo una femmina che lo desiderava come tutte le altre. Dovevo interrompere quei pensieri, aiutarlo, lo amavo già…una volta lì con lui avrei saputo cosa fare… o almeno, lo speravo! Misi il paraorecchie, ripiegai con cura l’incarto e lo infilai in borsa: lo avrei conservato per la vita. Presi tutto, anche la sua tracolla che aveva calciato e poi lasciato lì con me; mi avviai verso di lui. Il rumore e la forza del mare m’infondevano coraggio e fiducia, nonché tranquillità: quello era un ingrediente importante. Ero prossima a lui. Vedevo il fumo venir su da dietro la sua testa. Mi fece un’immensa tenerezza. Buttai giù le borse e si accorse di me. Silenzio. -Posso sedermi qui?- chiesi titubante, indicando con la mano il posto vicino a lui. Mi dette uno sguardo svelto con la coda dell’occhio. Taceva. Aspirò la sua sigaretta ed espirò profondamente il fumo, flesse le gambe e ci appoggiò gli avambracci sopra, nascose la testa dentro, la mano tra i capelli, nervosa. Cinque secondi, un’ immensità di tempo. Rialzò il viso e con un breve e svogliato cenno della testa, acconsentì. Mi sistemai con le ginocchia tra le braccia accanto a lui. Lo guardavo di sottecchi, seguitava a fumare, assorto. Pronunciai poche parole che speravo arrivassero dritte al bersaglio sdrammatizzando la situazione. – Ok, Pattinson, certo io avrò bisogno di un’esorcista…tu però devi darmi al più presto il tuo libretto d’istruzioni! – anch’io lo tenevo sotto controllo con la coda dell’occhio e non mi sfuggì certo un sorriso ammezzato, rassegnato, ma un accenno. A quel punto non mi rimaneva che aspettare: afferrai un bastoncino di legno abbandonato dalle onde del mare e presi a fare ghirigori sulla sabbia. Mi venne in mente la frase di una canzone di un noto e bravissimo gruppo italiano, parole che avrei voluto dire a Bobby ed iniziai a canticchiare come se fossi sotto la doccia, per ingannare il tempo, illudendomi che lui capisse, ma sicura che non comprendesse. – …E dimmi ancora quanto pesa, la tua maschera di cera, tanto poi tu lo sai si scioglierà come fosse neve al sol mentre tutto scorreeeeee Usami, straziami, strappami l’animaaaaaa…–




Ad un certo punto m’interruppe iniziando un discorso:– Non riesco più a camminare tranquillamente per le strade e quando raramente lo faccio devo sempre camuffarmi per essere riconosciuto. Mentre cammino mi batte il cuore, ho paura: paura di finire per strada sotto un’auto come è quasi successo una volta, scappavo dalle fan, correvo e sono quasi stato investito…sono rimasto terrorizzato. Ho come la sensazione che la gente mi abbia preso di mira, ho timore anche solo di attraversare una strada. C’è stato un periodo in cui ero diventato veramente paranoico.
I paparazzi e le fans…è come se mi tendessero degli agguati, cercano di scoprire sempre in quale hotel alloggio, mi aspettano sotto casa, quasi dappertutto…mi sento braccato. E nessuno può fare nulla, nemmeno se chiedo aiuto alla polizia, è terribile. ­­–
Lo ascoltavo zitta, non avevo nemmeno voltato il viso verso di lui: non avevo smesso di fare i ghirigori con il bastoncino sulla sabbia. Vicino a me ce n’era un altro. Lo presi senza pensare e glielo porsi, aveva finito la sigaretta. Sospirò, afferrò il legnetto, fece un piccolo buco nella sabbia umida e riprese a parlare: – Le ragazze vogliono, pretendono in continuazione di toccarmi ed accarezzarmi i capelli, mi abbracciano, mi saltano quasi addosso! Per tentare di passare ancora più  inosservato di solito indosso sempre due cappucci ed un cappellino, metto gli occhiali da sole e…ed è come essere sempre nel mezzo della notte…a quel punto cerco di camminare a tutta velocità… Una volta a Cannes sono andato al ristorante per una pausa ed appena due ore dopo, circa cinquecento persone stavano aspettando furi che uscissi: è stato il caos totale, hanno dovuto letteralmente trasportarmi dentro una macchina! E’ quasi ridicolo! Una delle cose più imbarazzanti è quando gli amici mi chiedono di vederci da qualche parte ed io sono costretto a rifiutare, a dire loro che non posso raggiungerli in quel posto perché sono pienamente consapevole che i paparazzi mi stanno aspettando là come degli avvoltoi. Devo sempre guardarmi alle spalle, essere di continuo molto vigile ed attento perché in ogni momento qualcuno può filmarmi o registrare la mia voce, quello che sto dicendo.–
(n.d.r. questo è un estratto di un’intervista fatta a Robert che ho trovato su Internet e You Tube, leggermente riadattata.)
Avvertivo pienamente la sua disperazione, il suo disagio, ma continuavo a tacere tanto era il timore di dire cose banali di fronte alla confidenza che mi aveva donato.
Continuò ancora:– Anche in Italia mi è successa una cosa simile a quando ti ho incontrato in libreria l’altra mattina…solo che ero solo, non c’era nessuno a portarmi via…rimasi così scosso che mi misi a piangere…non sopporto chi mi dice che questa persecuzione è il prezzo dei soldi e della fama…una prigione di cristallo è pur sempre una prigione anche se sei ricco, se sei perseguitato dalle persone i tuoi soldi non possono allontanarle…non posso cancellare da Internet tutte le mie foto montate su scenari quasi pornografici, tutte le volte che mi capita di vedere qualcosa mi viene il voltastomaco…detesto essere considerato un sex symbol, io non lo sono, non mi sento così, mi sento solo un ragazzo di ventisei anni che ha avuto molta fortuna…– . Bobby stava sfogando un po’ delle sue frustrazioni, mi ero fermata a guardarlo mentre lo ascoltavo con la testa appoggiata sulle ginocchia tirate sù. Notai che lui con quel bastoncino aveva quasi scavato una buca molto grande a forza di parlare. Il suo gomito era sul suo ginocchio, la testa sulla mano che pettinava grossolanamente i capelli all’indietro.
– Bobby?– lo chiamai piano.
– Dimmi– alzò il viso e mi accorsi con dolore che i suoi bellissimi occhi erano pieni di lacrime che non volevano scendere.
–Vorrei…permettimi di toccarti, ti prego!– mormorai.
Scosse nervoso la testa.
Avvicinai la mia mano al suo viso, ero così vicina ma lui fece un piccolo movimento indietro.
– Shhhh, è tutto a posto, non succederà niente: fidati!–
Posai il palmo sulla sua guancia e mi vergognai di me stessa quando sentii una fitta al basso ventre al tocco della mia pelle con la sua barba ed il mio cuore batteva a mille tanto che avevo paura che scoppiasse da un momento all’altro.
Una lacrima si fece strada sul viso di Bobby, non tolsi la mano e con il pollice cercai di asciugarla come si fa ad un bambino che ha pianto.
– Shhh, andrà tutto bene, tutto si risolve…vedrai, stai tranquillo…– cercai di rassicurarlo.
Annuì.
– Ok, però adesso basta Bobby… basta con quel bastoncino o troverai il petrolio!…– gli sorrisi.
Guardò in basso e rise constatando che avevo ragione.
Ritrassi il mio braccio e lui mi afferrò la mano che avevo sul suo viso fino ad un secondo prima, mi fissò
– Era bella la canzone che canticchiavi–
– Lo so…– dissi con un filo di voce abbassando gli occhi
– Grazie, Trilly!–
Dovere!– risposi in italiano.
Ebbi un momento di evidente imbarazzo. Dopo la tensione appena passata non sapevo che dire o che cosa fare. Poi ebbi un’ispirazione.
– Bhè, però mi dispiace che tu abbia avuto una cattiva impressione delle italiane!– dissi.
– Oh no, certo non volevo insinuare che siete tutte uguali…del resto ne ho la prova proprio qui davanti a me!– rispose Bobby con un fare così galante tanto che me ne sentii molto lusingata.
– Penso, anzi sono sicura, che tu purtroppo abbia avuto solo a che fare con delle ragazzine selvagge e maleducate…e quelle, si trovano in ogni parte del mondo…ahimé!–
– Tu dici?–
­– Certo! Non troverai invece facilmente in giro per il mondo una vera donna italiana! Noi sappiamo essere passionali, gentili, spiritose e divertenti, mai fredde…insomma, all-inclusive!– decretai.
–Mmmm…all-inclusive??– Bobby alzò quelle sue belle sopracciglia in una delle sue facce perplesse.
–All – In.clu.si.ve! Garantito!– confermai.
– Ah ah…e tu saresti quindi in forma All-Inclusive?!–
– Ovvio che sì! Lascia che te lo dimostri!–
– E in che modo, sentiamo?–
–Mmmm…cucinerò io per te stasera! Non sarò Danny ma…un po’ me la cavo! Facciamo spesa, anzi, io farò spesa e stasera ti farò i tuoi adorati spaghetti!– proposi
– E’ una bellissima idea!– esclamò Robert raggiante – e dove?–
– Possiamo fare a casa tua, mi hai detto che sei solo…può andare?– non credevo a ciò che stavo dicendo: stavo proponendo a Bobby un appuntamento a casa sua e lui sembrava gradire la mia proposta; per un attimo pensai di essere stata troppo sfacciata ma lui mi tranquillizzò e mi sorprese accettando la mia proposta con entusiasmo.
– Ok, affare fatto! E adesso godiamoci questa bella gita al mare!– concluse Robert.





Traduzione della canzone: Allora, piccoli diavoletti italiani,
volete sapere qualcosa dell'amore?
Saraghina ve lo dirà.
Se volete rendere felice una donna,
affidatevi a quello con cui siete nati,
perché ce l'avete nel sangue.

Sii italiano!
e cogli l'occasione di provare
a rubare un bacio appassionato
Sii italiano!
quando mi stringi,
non stringere solo me ma anche questo
per favore sii gentile, sentimentale
va avanti e prova a dare alla mia guancia un buffetto
ma sii audace e indifferente
quando mi dai dei pizzicotti
pizzicami lì dove sono più grassottella

sii un cantante, sii un amante
raccogli il fiore adesso
prima che tu perda l'occasione
Sii italiano!
vivi ogni tuo giorno come se fosse l'ultimo!

hey sii un cantante, sii un amante
raccogli il fiore adesso
prima che tu perda l'occasione
Sii italiano!
vivi ogni tuo giorno come se fosse l'ultimo!