mercoledì 30 marzo 2011

UN GIORNO PER CASO - 3


< Che dici..adesso possiamo smettere di camminare come dei profughi clandestini?> domandai ansiosa.
<Bhè..sssììì…credo di sì, siamo abbastanza lontani ed in questa stradina non c’è nessuno…menomale…tieni, riprenditi la tua roba> si levò di dosso ciò che gli avevo prestato per la fuga dalla libreria e me lo rese.
< Ok…senti ma…..dì la verità dai, sei un sosia vero??> gli domandai dubbiosa e a debita distanza.
Si era appoggiato al muro a tirare un sospiro di sollievo con le mani infilate nelle tasche dei jeans, alzò la testa interdetto e rispose < Sosia in che senso, scusa?>
< Beh…in che senso…nel senso che sei una persona che assomiglia incredibilmente al Pattinson vero…ho letto che alcuni vip si affidano a dei sosia, appunto, per depistare i fotografi…e quindi vivere una vita più tranquilla…ecco…insomma, complimenti, sembri proprio lui…> ebbi un attimo di esitazione e poi, come se parlassi a me stessa continuai in italiano <….e poi via, non è possibile che sia quello vero, Evina, su, dai, non ci sta proprio che tu abbia avuto una così stellare botta di culo….è impensabile, assurdo!!>..
< Senti, ora basta!La vuoi smettere di parlare in italiano??? Mi fai venire l’ansia, non capisco nulla, puoi sforzarti di esprimerti in inglese per cortesia???> esplose lui avvicinandosi  ed osservandomi attentamente < Ti  droghi forse? Sei un’alcolizzata???>
< Ma no certo che no, non fumo e non bevo…e poi che domande sono?>
< Non voglio avere nulla a che fare né con i drogati né con gli alcolizzati……ed a dirla tutta nemmeno con gli stronzi! Hai fatto la spia tu ai paparazzi vero? Ti ho vista telefonare quando ti sei accorta di chi fossi…pensi davvero che se fossi stato un sosia avrei chiesto il tuo aiuto?????? L’aiuto di una traditrice???
Sarei uscito senza esitazioni e mi sarei buttato in quella folla di fans fuori di testa per compiacerle non credi? Invece ho dovuto chiedere aiuto ad una sconosciuta..tsé..figuriamoci…un sosia…senti questa…> scuotendo la testa in segno di disapprovazione prese dalla tasca sinistra dei pantaloni un pacchetto di sigarette, ne afferrò una e con un inconfondibile gesto se la appoggiò tra le labbra alla James Dean, anzi no, alla Robert Pattinson, più comunemente detto il Divino.…Non potevo più dubitare, dovevo accettare la magica realtà e fare posto alla prorompente felicità che mi abbracciava il cuore.

L’adrenalina che avevo avuto in circolo fino ad allora aveva ormai bisogno di una valvola di sfogo e dopo averlo guardato di sottecchi per un’ultima volta scoppiai in un’inarrestabile  risata compulsiva tanto da farmi venire i lacrimoni. Lui mi guardava come una persona normale può guardare una pazza da ricoverare in manicomio (ne ero certa, anche se aveva sempre gli occhiali scuri) e tra le risa e le lacrime di “gioia” riuscii a farfugliare
<Fermo fermo lascia perdere la sigaretta è meglio….guarda che c’è stato un terribile malinteso!>
<Sarebbe?> rispose lui ancor più allibito mentre rimetteva a posto la sigaretta sbuffando.. 
<Guarda, è vero,  io ho fatto una telefonata, ma non certo per avvertire i paparazzi…a dire la verità…ho chiamato un mio amico…ecco..per…per sapere se mi aveva somministrato allucinogeni per scherzo…dato che mi trovavo davanti Edward Cullen..ehm…scusa…Robert Pattinson…sai com’è..non capita tutte le mattine…Dio che vergogna…anch’io sono una “specie” di tua fan…ma GIURO che non ho fatto parola con nessuno, nemmeno con lui, che ti avevo visto e riconosciuto..credimi ti prego…se vuoi ti dò il cellulare e controlli..Piuttosto, io penso proprio che sia stato il proprietario della libreria a fare la soffiata…era un po’ strano e troppo schivo per i miei gusti!> conclusi pensierosa ed affannata sia dalle risa nervose non ancora del tutto debellate sia dall’enfasi con la quale mi ero difesa da quell’ignobile e dolorosa accusa.
Mi accorsi che Robert iniziava a rilassarsi un attimo, la folla delirante non si sentiva più..forse si erano stancati di aspettare e se ne erano andati. Il suo volto si fece meno teso e mi disse<Ok, basta! Va bene, stai tranquilla, ti credo….del resto ti devo un favore…se non mi avessi aiutato tu non saprei come avrei potuto fare ad uscire di lì….dunque vediamo…cosa posso fare per sdebitarmi???> era quasi imbarazzato non sapeva come ricambiare il favore ed io cercai di non farlo sentire in obbligo anche se in quel momento me lo sarei legato ad una gamba come una palla al piede < Ascolta ROBERT> mi faceva effetto solo pronunciare quel nome< non ti sentire in dovere, è stato un onore per me aiutarti>
<Ma no, assolutamente> mi interruppe lui <voi italiani prendete sempre volentieri un caffè mi sembra di ricordare…a qualsiasi ora della giornata…quindi, ti posso offrire un caffè? Non lontano da qui c’è un locale italiano e dato che è ora di pranzo magari possiamo anche mangiare un piatto di spaghetti….sempre se ti va ovvio!>
<Mangiare….innnnnnsieme….cioè….tu ed io…alllo stesso tavolo???!!!!> stavo per perdere conoscenza <ma, sei sicuro, ho capito bene??>
< Certo, so quel che ho detto…e poi mi è venuta fame con tutto questo trambusto, ma se hai altri impegni e devi andare allora è ok…> riprese Robert incamminandosi verso la strada che incrociava la nostra
<Oh no, no no….aspettami, vengo molto volentieri, aspetta, non te ne vorrai andare così….ehi! Eccomi!> lo raggiunsi quasi a corsa
< Ci sei allora? Mi fai compagnia?> mi domandò sforzandosi di non ridere.
< Ma certo! Sì sì, ho appena mandato un sms a Johnny Depp per dirgli che non potrò andare a pranzo con lui causa forze maggiori…> ironizzai e mi accorsi che per stare al suo passo stavo quasi correndo.
<Johnny Depp???!!!Ahahahahah!> esplose anche lui in una meravigliosa risata liberatoria <sei tutta matta…ahahaha!> rise di cuore e questo contribuì a mettermi un pochino a mio agio.
< Oh senti ma potresti camminare un po’ più piano scusa? Sono alta la metà di te e le tue gambe sono quasi il doppio delle mie…uff..non ce la faccio più….vorrei essere presentabile quando mi siederò a tavola con te e non come se avessi fatto due ore di jogging…uff> lo implorai con la voce spezzata dall’affanno..la mia forma fisica lasciava molto a desiderare.
< Mi dispiace scusami> si tratteneva a stendo dal ridacchiare< è che di solito sono sempre da solo per strada…scusa, ecco così va meglio?> mi domandò camminando più piano.
< Oh Dio, sì grazie, ma dov’è questo ristorante??!! In Italia forse??? > cominciavo ad essere stanca davvero, mi sentivo sfinita dalle forti emozioni…sì, avevo assolutamente bisogno di sedermi per inquadrare la situazione.
< Ma no> rispose Robert sghignazzando ancora < guarda, attraversiamo la strada e ci siamo. Lo vedi? E’ quello là! Andiamo!>
Detti un sguardo al di là della strada, c’era un locale che si chiamava Caffè Nero: mi rincuorai al solo pensiero di un buo caffè fatto come si deve…avevo bisogno di pura caffeina italiana!
La mia mente e tutti i miei neuroni erano in panne…avevo il pilota automatico, non mi ricordavo che in Inghilterra hanno la guida spostata a destra rispetto a noi in Italia e così  quando fu il momento di attraversare la strada guardai spontaneamente verso sinistra. Tanta era la foga nel camminare e la voglia di sedermi a quel tavolo con lui che non mi accorsi che invece Robert si era fermato; da sinistra non c’erano auto e quindi andrai dritta come un caterpillar ma d’improvviso sentii un clacson suonare all’impazzata,  mi voltai di scatto dalla parte opposta ricordandomi subito di quel “piccolo dettaglio”. Un taxi nero mi stava venendo addosso…impaurita indietreggiai con rapidità inciampando nel bordo dello spartitraffico e caddi inevitabilmente col sedere per terra.
<Porca miseriaccia infame…hoioi che botta…..maremma bòna, ma altro che io posso fare una così colossale figura di merda…son cascata come una pera…acciderba agli inglesi e a chi gli ha fatto la guida all’incontrario….ma vaff….!!!> esclamai in italiano rabbiosa e quasi piagnucolando, poi vidi Robert che si era accucciato vicino a me e mi sussurava
< Ehy straniera….tutto bene??? Sei tutta intera? Imprecazioni italiane??!  Dai ti  aiuto a rialzarti> mi porse la sua mano ed io l’afferrai per rimettermi in piedi < Non sai attraversare le strade inglesi?? Se vuoi ti faccio un corso accelerato..> era quasi serio ma sono sicura che dentro di sé stava ridendo a crepapelle della mia performance.
< Certo che lo so, signorino, ero solo…soprapensiero..diciamo…ho anche una mia vita…IO!!!> ribattei scuotendomi i vestiti dalla polvere dell’asfalto.
<Oh non ne dubito…andiamo dai..prima che qualcun altro mi noti di nuovo> e dopo un secondo riprese <forse è meglio che ti prenda per mano come i bambini per attraversare la strada, forza!>
Rossa di vergogna per la figuraccia acconsentii e molto titubante misi la mia piccola mano nella sua..fu una sensazione bellissima…sentii il sangue scorrermi fin nel più piccolo capillare…potevano pure investirmi adesso, ci sarebbero rimbalzati…mi sentivo forte ed invincibile come Mazinga Z.


Difficile esprimere i miei sentimenti in quel momento…ero felice di averlo in qualche modo “salvato” dalle grinfie di fotografi indesiderati e fans invadenti…povero, non sapeva che anch’io ero una sua devotissima fan, che avevo la memoria del mio computer piena di sue foto, che lo adoravo, che mi proclamavo follemente innamorata di lui, che era l’unico argomento di conversazione tra me e le mie amiche virtuali di Facebook…che ce lo sognavamo giorno e notte, che non riuscivamo più a combinare niente di buono in casa pur di ammirarlo sullo schermo e commentare la sua bellezza. Era molto arduo per il mio sistema nervoso ed intellettivo inquadrare quello strano momento…lui era proprio vicino a me, mi teneva per mano e stavamo andando a mangiare qualcosa insieme…veramente surreale…Forrest Gump aveva ragione…la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. Lo guardai come un bambino guarda per la prima volta la magia di un albero di Natale illuminato da giochi di luce colorati mentre mi guidava per la strada, un attimo che mi sembrò un momento di eternità.


Finalmente entrammo nel ristorante.

martedì 29 marzo 2011

UN GIORNO PER CASO - 2

Presa di sorpresa esclamai: <Ma…ma…dico io…ma che stai facendo??? Fermo…non mi tirare, ma che fai???> non riuscivo a rendermi conto di che stesse succedendo.
<Zitta parla piano…mi devi aiutare!> sussurrò lui tenendomi forte per un braccio.
<Santo Dio mi stava per prendere un ictus ed ora pure una sincope mi fai venire!!>, mi era venuto addosso così improvvisamente che mi ero presa una paura da morire e non mi ero accorta che stavo parlando a voce alta.
< Shhh!!!! Vuoi stare zitta ed ascoltare?? Ti sto chiedendo di aiutarmi, sono in un bel casino!.....Tu sai chi sono io vero? Mi sono accorto che mi hai riconosciuto…> era molto agitato, continuava a guardare fuori ed il suo tono non era per niente gentile.
Irritata da quel fare prepotente sbottai :<Certo che sì che so chi sei!!! Non sono mica scema! E lasciami questo braccio per favore mi ci verrà un livido!!!>
<Oh mamma…ma guarda chi mi doveva capitare..non è giornata oggi…volevo solo comprare un libro in santa pace dannazione! Mi hanno scoperto…ci sono tutti i paparazzi e quelle fans scatenate di Edward che vogliono che io le morda sul collo!! Non so come ma devi aiutarmi ad uscire da qui senza essere notato!>
Mi parlò in tono molto concitato come se si trovasse in mezzo ad una trincea del Vietnam e mi lasciò il braccio ormai indolenzito. Fuori dalla libreria ormai si sentivano solo urla di fans in attesa del loro idolo.
<E come potrei fare secondo te, con il teletrasporto??!! C’è un’unica uscita e non ho  in tasca il mantello dell’invisibilità del tuo amico Harry Potter!!! Ed il mio zaino non è la borsa di Mary Poppins che ti ci posso infilare dentro!!!!!>, ” Anche se mi piacerebbe molto……”(aggiunsi in italiano, in modo che lui non capisse.)
< Oh my God…..è pure spiritosa adesso…> ribatté lui in tono sarcastico..
Stava di fronte a me, tutto incerto e preoccupato, camminava istericamente avanti ed indietro con le mani sui fianchi…io non sapevo che pesci prendere, non riuscivo ad inquadrare la situazione..Robert, il Robert dei miei sogni si trovava nel mio stesso metro quadrato e chiedeva il mio aiuto;  non capivo cosa voleva che io facessi…Dio com’era alto…gli arrivavo all’altezza dei pettorali e sotto il Bomber aveva una di quelle sue scostumate magliette sdrucite con lo scollo a V che lasciavano scoperto il petto e la peluria biondo rossiccia…e allora dissi tra il disperato ed il lamentoso alzando gli occhi al cielo: < Maremma ladra..!!>
Robert, scuotendo elegantemente la testa, pronunciò uno dei suoi migliori:< WWWWWWhat???>,
< Maremma ladra due volte!!!! E’ italiano…dialettale…toscano…agganciati quel Bomber e non fare smorfiette ammazza donne se vuoi che io ti aiuti!!! >.
Robert era così sorpreso che per un attimo mi guardò perplesso e disse :<..Ammazza donne???!!! Io sono un attore, non un seral killer e di solito li do io gli ordini..baby!! Forse mi hai scambiato con qualcun altro!> era visibilmente scocciato ed io iniziai a riacquistare un po’ del mio sangue freddo ma quel fare arrogante continuava a darmi sui nervi:<Ohhhhh no no noooo…non ti ho scambiato per nessun altro…Robert Thomas Pattinson!!!>
< Non pronunciare il mio nome a voce alta per l’amor del cielo!!!!!..potrebbe succedere di tutto!!>
<Senti giovanotto, tu non sai in che guaio ti sei cacciato con me…forse è meglio che affronti i paparazzi…>
Mi misi le mani sui fianchi, Robert scoppiò in un risolino isterico e tra il meravigliato ed il divertito si arrese:<Ok..farò come dici tu anche se non ne capisco il motivo…Bomber agganciato e faccia serissima….ed ora?!>,
< Metti il mio cappello sopra il tuo, la mia sciarpa ed il mio zaino…fai finta di tossire e lascia fare me..ci proviamo..> decisi iniziando a togliermi le cose di dosso.
<Quel cappello rosa ciclamino???? Ma sembrerò un gay, con tutto il rispetto, ma mi vuoi rovinare??> era veramente un impunito…incrociai le braccia guardandolo con rimprovero e senza che aggiungessi altro disse alzando le mani  rassegnato e sconsolato:< Ok va bene va bene….>.
Si mise addosso le cose che avevo detto, del resto non ne avevamo altre per simulare un travestimento;
< Sei pronto?>.
Gli avevo coperto mezzo viso con la grossa sciarpa che mi ero portata dietro, aveva gli occhiali scuri, il cappello di lana rosa e lo zaino…forse c’era una speranza…
< Sì sono pronto!!! Devo tossire e stare anche un po’ curvo vero???>
<Bravo, vedi che hai capito….andiamo..>, adesso anch’io ero molto nervosa, chissà se ce l’avrei fatta a potarlo fuori di lì senza che quella calca di gente si rendesse conto di nulla.
Uscimmo da quella porta, io ero come drogata di adrenalina…certo che volevo aiutarlo, con tutta me stessa ed avrei fatto l’impossibile…Robert stava un po’ abbassato ed io gli avevo messo un braccio intorno alla vita cercando di non svenire prima..iniziò a tossire ed io a urlare:- Ma che confusione è questa!!!! Lasciate passare!!! Quest’uomo si sente male ha la polmonite….anzi peggio..la meningite, è contagiosissimo!!!!! Fate spazio per favore, devo portarlo subito in ospedale!!>.
Per fortuna non fecero molto caso a noi e quei pochi che avevano sentito la mia bugia si erano spostati intimoriti… e poi il berretto rosa ciclamino aveva fatto il suo dovere….svoltammo subito in una stradina parallela e continuammo a camminare a passo svelto per un pochino..in silenzio

lunedì 28 marzo 2011

UN GIORNO PER CASO - 1

Ero a Londra. Finalmente.
Un paio di mesi fa avevo organizzato una cena con i miei vecchi compagni di viaggio ritrovati recentemente su Facebook.  Quindici anni ed un po’ di più erano passati da quelle splendide vacanze studio in Inghilterra… due settimane di college, studio e gran divertimento. Avevamo così deciso di rivivere quella bella esperienza da ormai trentenni e tornare a Londra a rivedere il nostro vecchio college e riguardare con occhi diversi la grande città. Per quanto mi riguardava adoravo Londra, tutto di lei, tutto dell’Inghilterra…i colori, i profumi, il parlare, la gente, lo stile delle costruzioni…insomma tutto, a parte il cibo ovvio. A dire il vero ho sempre sostenuto di aver vissuto qui una vita precedente perché, nonostante sia italiana ed ami il mio paese, il richiamo interiore e profondo che ho sempre sentito per l’Inghilterra e tutto ciò che la riguarda mi ha sempre condizionato…potessi mi sottoporrei ad una seduta di ipnosi regressiva…così mi metterei l’anima in pace sapendo che quello che sento è certamente vero! I professori a scuola chiedevano a mia madre se avessimo parenti inglesi tanto la lingua e l’intonazione mi venivano spontanei!
Ed ora ero di nuovo a “casa”, mi sarebbero rimasti altri dieci giorni di libera uscita in vacanza…una vacanza…che certo mai avrei dimenticato…
Quella mattina ero uscita presto dall’hotel con l’intenzione di andare a passeggiare per Regent’s Street ed arrivare diretta a Regent’s Park, un parco bellissimo anche se meno noto e più piccolo di Hide Park…ma si trova proprio davanti al college dove dormivo da ragazzina e quindi desideravo rivedere quei luoghi da sola per godermi tutte le sensazioni che sarebbero arrivate, conoscendo il mio animo nostalgico…
Camminavo osservando tutti quei gran palazzi, i negozi e la gente frenetica per la strada e m’immaginavo che lavori facessero quando intravidi una piccola libreria che somigliava tantissimo a quella del film Nottingh Hill…sorrisi di emozione ammirando quel piccolo scorcio di città, mi avvicinai…le librerie mi sono sempre piaciute…ci perdo la cognizione del tempo, è come varcare la porta per un’altra dimensione…e quindi senza pensarci un attimo di più entrai non immaginando nemmeno lontanamente cosa sarebbe accaduto…quella porta sarebbe stata la mia Sliding Door…..
Entrai con circospezione ed il mio animo english si riempì di serenità: sembrava di essere entrati nella casa delle bambole…libri dappertutto, piccole e comode sedie per potersi trattenere con tranquillità, profumo di carta…un vecchio campanello attaccato in cima alla porta segnalò il mio ingresso ed un signore di mezza età venne a darmi il buongiorno. Non c’era nessuno a parte una figura maschile in disparte di cui vedevo a malapena il cappotto scuro e che mi dava le spalle. Iniziai a dare un’occhiata dall’altra parte e passando urtai inavvertitamente il piede dello sconosciuto:- Sorry, I’m sorry..-, egli non rispose, si limitò a scuotere la testa come se non fosse successo nulla senza girarsi nemmeno….mah…pensai, chissà che legge di così appassionante…intanto sentivo che da fuori venivano dei rumori strani e c’erano più persone del normale; forse una rissa, qualcuno che si era sentito male..scrollai le spalle e mi diressi al mio angolino per curiosare tra quei libri. Ne trovai uno con delle bellissime illustrazioni e decisi che lo avrei comprato sicuramente.
D’improvviso l’uomo sconosciuto dette un colpo di tosse e d’istinto alzai lo sguardo e lo osservai: era alto accidenti e ben messo di spalle, aveva jeans scoloriti, scarpe da ginnastica ed un vecchio Bomber….quello che però mi turbò fu il cappello…mah…un cappellaccio nero di lana messo sulla testa in quel modo…tremendo….occhiali scurissimi…riabbassai lo sguardo sul libro pensando tra me a quante volte, con le mie amiche di Facebook, avevamo detto che quella specie di berretto sta da Dio solo ad una persona: il Divino Robert Pattinson, povero ragazzo, che pietoso tentativo di emulazione.. Sorrisi a quel pensiero ma quando il mio cervello mi fece notare che non mi trovavo in un paesino della provincia di Firenze ma bensì in centro a Londra, la città natale di Robert, rialzai lo sguardo questa volta per esaminarlo meglio…feci tre passi in avanti per non averlo di spalle ma di lato e guardai….non mi servì molto tempo, avrei riconosciuto quel profilo anche sotto un burka…nel giro di frazioni di secondo mi iniziarono a pulsare le tempie, il cuore batteva come un tamburo africano, avevo il sudorino freddo e credetti che mi stesse per prendere un ictus! Feci una breve analisi della situazione come quando dicono che sei in punto di morte e ti scorre la tua vita davanti gli occhi…non ero entrata in nessun Armadio e quindi non potevo trovarmi a Narnia, non avevo incontrato nessun tipo di StarGate per un altro mondo..forse gli alieni mi avevano rapita…no, un tonfo sordo.
Il libro mi cadde di mano, il ragazzo con il cappello sembrava innervosirsi ed in un attimo di lucidità pensai che quel matto scatenato di Giovanni (un amico di quelli con cui ero tornata a Londra) mi avesse fatto un brutto scherzo mettendomi qualcosa di allucinogeno nel caffè della mattina…era sempre in vena di scherzi quel pisano, non era cambiato nemmeno un po’.. Certa della mia pazzia da farmaco mi spostai e presi di gran fretta il cellulare:- Gianni..sono Eva, ascolta ma sei proprio un deficiente…cosa hai messo nel mio caffè stamattina?Marjuana, acido o cos’altro?-. Giovanni ridendo incredulo rispose:- Eva ma che stai dicendo? Ma che ti sei fumata?! Ma non ho messo proprio un bel niente nel tuo caffè..non ho più sedici anni..a proposito ma dove sei? Ti aspettavamo per andare a vedere il museo delle cere, siamo già entrati ed abbiamo visto pure la statua di quel vampiraccio che ti garba tanto…ihihihi….non è mica poi così bello sai….con quel ciuffo sembra un ananas…!!!- ,  -Mmm..sempre simpatico come la sabbia nel costume….ah non hai me-me-messo nulla nel caffè allora eh??!!........oh merda…..non so quando torno, non mi aspettate ciao!-. Chiusi il cellulare ed appena abbassai mi accorsi che fuori dalla libreria c’era una confusione enorme e si era riempito di gente che urlava…Feci due connessioni e cominciai a capire quando qualcuno mi urtò con forza prendendomi per un braccio e trascinandomi in un corridoio più nascosto della libreria..

UN GIORNO PER CASO - Prefazione

Tutto è iniziato quando la nostra amica Francies ha deciso di mettere su carta “digitale” i suoi sogni…e mica parliamo di sogni normali…ci mancherebbe…qui si parla di come noi sognamo di incontrare il nostro attore preferito Robert Pattinson ed ancor di più di come vorremmo vivere una bellissima storia d’amore con lui. Francies ha fatto venire voglia ad alcune di noi di scrivere il proprio sogno e così anche la Stefy, Grazia e la Barbara ci hanno fatto e ci fanno sospirare a lungo leggendo le loro bellissime storie. Questo è il mio turno: ho pensato che io i sogni più belli li faccio ascoltando il mio Mp3 mentre faccio il tapis-roulant oppure mentre passeggio sola sulla spiaggia, mentre guido, sempre ascoltando le mie canzoni preferite, addirittura mentre guardo la televisione se qualcosa riesce veramente a coinvolgermi. Essendo una “fan”, diciamo, di fiction come Tutti Pazzi per Amore e Glee e film come Mamma Mia…che uniscono, oltre alla storia che seguiamo, musiche e canzoni tipo musical ho voluto creare un “racconto interattivo”…mi spiego meglio: cercherò di scrivere il mio racconto nel migliore dei modi ma sarà affiancato da collegamenti che, quando voi li aprirete, vi rimanderanno a canzoni o spezzoni di queste serie (che mi hanno fatto divertire un sacco) per esprimere al meglio le mie sensazioni…tipo colonna sonora. Sperando che abbiate capito il mio intento e di farvi sospirare e sorridere…direi di iniziare con la sigla d’apertura…di come Francies ci ha coinvolte in questa follia letteraria!!

domenica 27 marzo 2011

ISTRUZIONI PER L'USO: aggiornamenti!

Cari lettori, allora come potete vedere ho dovuto togliere i commenti di Facebook da sotto il post perché non era come mi immaginavo: io pensavo che ad ogni post si resettassero cioè si ricominciasse con 0 commenti... invece NO! Tutte le volte ricarica tutti i commenti, anche fossero cento, ad ogni post e secondo me è inutile e crea confusione! Quindi se volete lasciare un commento relativo proprio al post che ho pubblicato lo scrivete nelle Chiacchere come i commenti normali.
La box dei commenti Facebook rimane, per ora, per qualsiasi messaggio vogliate scrivermi!!
Scusate e grazie dell'attenzione!
Trilly

Mamma Mia

Buongiorno a tutti! Finalmente da oggi giornate lunghe e più luce! Speriamo di riprendere un po' di colorito a questo viso ormai dalla tonalità quasi cadaverica...
Bene, allora ieri sera sono stata a teatro con la mia family in un paese vicino al mio: abbiamo visto Mamma Mia, il musical! Devo dire che è stata una bellissima esperienza per tutti! Non ero mai entrata in un vero teatro.. stile quelli vecchi, eravamo nei palchetti in cima in cima... è stato ganzissimo! Lo spettacolo pure è stato divertente e coinvolgente! Già a me gli Abba piacciono di per sé ed amo molto il film con Meryl Streep: è una delle mie attrici preferite in assoluto, sa fare tutte le parti e qui mi ha veramente stupito! Ed anche l'attrice che interpreta Sophie mi piace molto.. bella, talentuosa e sensuale!
Ma torniamo a ieri sera: bravissima la compagnia locale che ha messo su questo spettacolo..tra l'altro ascoltare tutte le scene in toscano (limitato, ma comunque l'accento si sentiva) è stato proprio bellino, in alcune avevo le lacrime agli occhi dalle risate! La mia bimba Linda era entusiasta e persino il piccolino batteva le manine!!! Sono stata felice di vedere pure mio marito coinvolto e contento, lui che sembra non interessargli mai nulla di quello che piace a me. Insomma voto della serata 10!!!
Voglio lasciare un videino del film, la canzone per eccellenza del musical... ma guardate com'è brava 'sta donna!!! Alla prossima,
Trilly


sabato 26 marzo 2011

ISTRUZIONI PER L'USO!!!

Eccoci,  finalmente ho finito di costruire questo blog!! Le mie amiche       di  Facebook ogni tanto mi attaccano strane malattie tra cui questa di creare un blog... Come dice il titolo sarà una specie di diario... dove pubblicherò il mio racconto scarrettato di Robert (il mio amore grande) e poi anche pensieri, esperienze, opinioni su film... insomma quello che mi passa di scrivere... proprio come qiando a sedici anni tenevo il diario... vi avverto, potrò stare anche a lungo senza aggiornare il blog... ma non vi preoccupate...!!
Volevo spiegarvi come funziona: sul lato destro troverete le categorie e se volete leggere il racconto di Robert (magari io sono già andata avanti col blog con altre cose) dovrete cliccare sulla categoria "Un giorno per caso" che è il titolo della storia (de noàttri...in confronto a quelle delle mie amiche!!) poi comunque vedremo in seguito come torna meglio... per ora è così.
Poi: per chi NON è iscritto a Facebook può lasciare un commento dove c'è scritto Chiacchere mentre per i Facebookkiani ho pensato di far loro piacere inserendo un tasto MI PIACE così se lo premete io vedo a chi piace quello che ho pubblicato e nello stesso tempo condividerete il post sulla vostra bacheca! (ganzo eh...)
Cosa ancor più figa: i commenti. I Facebookkiani possono direttamente commentare con il loro account di Facebook e, spuntando la casellina "Post on Facebook", apparirà sulla vostra bacheca una notifica che avete commentato il mio post; se volete che non succeda basta togliere la spunta!!! Se qualcosa non funziona fatemelo sapere!!!
Poi potete anche spuntare le caselline delle Reazioni... come volete, si fa per stare in compagnia!
A breve inizierò a pubblicare il mio raccontino... per ora, studiate le istruzioni!!!! A presto!
Trilly