mercoledì 30 marzo 2011

UN GIORNO PER CASO - 3


< Che dici..adesso possiamo smettere di camminare come dei profughi clandestini?> domandai ansiosa.
<Bhè..sssììì…credo di sì, siamo abbastanza lontani ed in questa stradina non c’è nessuno…menomale…tieni, riprenditi la tua roba> si levò di dosso ciò che gli avevo prestato per la fuga dalla libreria e me lo rese.
< Ok…senti ma…..dì la verità dai, sei un sosia vero??> gli domandai dubbiosa e a debita distanza.
Si era appoggiato al muro a tirare un sospiro di sollievo con le mani infilate nelle tasche dei jeans, alzò la testa interdetto e rispose < Sosia in che senso, scusa?>
< Beh…in che senso…nel senso che sei una persona che assomiglia incredibilmente al Pattinson vero…ho letto che alcuni vip si affidano a dei sosia, appunto, per depistare i fotografi…e quindi vivere una vita più tranquilla…ecco…insomma, complimenti, sembri proprio lui…> ebbi un attimo di esitazione e poi, come se parlassi a me stessa continuai in italiano <….e poi via, non è possibile che sia quello vero, Evina, su, dai, non ci sta proprio che tu abbia avuto una così stellare botta di culo….è impensabile, assurdo!!>..
< Senti, ora basta!La vuoi smettere di parlare in italiano??? Mi fai venire l’ansia, non capisco nulla, puoi sforzarti di esprimerti in inglese per cortesia???> esplose lui avvicinandosi  ed osservandomi attentamente < Ti  droghi forse? Sei un’alcolizzata???>
< Ma no certo che no, non fumo e non bevo…e poi che domande sono?>
< Non voglio avere nulla a che fare né con i drogati né con gli alcolizzati……ed a dirla tutta nemmeno con gli stronzi! Hai fatto la spia tu ai paparazzi vero? Ti ho vista telefonare quando ti sei accorta di chi fossi…pensi davvero che se fossi stato un sosia avrei chiesto il tuo aiuto?????? L’aiuto di una traditrice???
Sarei uscito senza esitazioni e mi sarei buttato in quella folla di fans fuori di testa per compiacerle non credi? Invece ho dovuto chiedere aiuto ad una sconosciuta..tsé..figuriamoci…un sosia…senti questa…> scuotendo la testa in segno di disapprovazione prese dalla tasca sinistra dei pantaloni un pacchetto di sigarette, ne afferrò una e con un inconfondibile gesto se la appoggiò tra le labbra alla James Dean, anzi no, alla Robert Pattinson, più comunemente detto il Divino.…Non potevo più dubitare, dovevo accettare la magica realtà e fare posto alla prorompente felicità che mi abbracciava il cuore.

L’adrenalina che avevo avuto in circolo fino ad allora aveva ormai bisogno di una valvola di sfogo e dopo averlo guardato di sottecchi per un’ultima volta scoppiai in un’inarrestabile  risata compulsiva tanto da farmi venire i lacrimoni. Lui mi guardava come una persona normale può guardare una pazza da ricoverare in manicomio (ne ero certa, anche se aveva sempre gli occhiali scuri) e tra le risa e le lacrime di “gioia” riuscii a farfugliare
<Fermo fermo lascia perdere la sigaretta è meglio….guarda che c’è stato un terribile malinteso!>
<Sarebbe?> rispose lui ancor più allibito mentre rimetteva a posto la sigaretta sbuffando.. 
<Guarda, è vero,  io ho fatto una telefonata, ma non certo per avvertire i paparazzi…a dire la verità…ho chiamato un mio amico…ecco..per…per sapere se mi aveva somministrato allucinogeni per scherzo…dato che mi trovavo davanti Edward Cullen..ehm…scusa…Robert Pattinson…sai com’è..non capita tutte le mattine…Dio che vergogna…anch’io sono una “specie” di tua fan…ma GIURO che non ho fatto parola con nessuno, nemmeno con lui, che ti avevo visto e riconosciuto..credimi ti prego…se vuoi ti dò il cellulare e controlli..Piuttosto, io penso proprio che sia stato il proprietario della libreria a fare la soffiata…era un po’ strano e troppo schivo per i miei gusti!> conclusi pensierosa ed affannata sia dalle risa nervose non ancora del tutto debellate sia dall’enfasi con la quale mi ero difesa da quell’ignobile e dolorosa accusa.
Mi accorsi che Robert iniziava a rilassarsi un attimo, la folla delirante non si sentiva più..forse si erano stancati di aspettare e se ne erano andati. Il suo volto si fece meno teso e mi disse<Ok, basta! Va bene, stai tranquilla, ti credo….del resto ti devo un favore…se non mi avessi aiutato tu non saprei come avrei potuto fare ad uscire di lì….dunque vediamo…cosa posso fare per sdebitarmi???> era quasi imbarazzato non sapeva come ricambiare il favore ed io cercai di non farlo sentire in obbligo anche se in quel momento me lo sarei legato ad una gamba come una palla al piede < Ascolta ROBERT> mi faceva effetto solo pronunciare quel nome< non ti sentire in dovere, è stato un onore per me aiutarti>
<Ma no, assolutamente> mi interruppe lui <voi italiani prendete sempre volentieri un caffè mi sembra di ricordare…a qualsiasi ora della giornata…quindi, ti posso offrire un caffè? Non lontano da qui c’è un locale italiano e dato che è ora di pranzo magari possiamo anche mangiare un piatto di spaghetti….sempre se ti va ovvio!>
<Mangiare….innnnnnsieme….cioè….tu ed io…alllo stesso tavolo???!!!!> stavo per perdere conoscenza <ma, sei sicuro, ho capito bene??>
< Certo, so quel che ho detto…e poi mi è venuta fame con tutto questo trambusto, ma se hai altri impegni e devi andare allora è ok…> riprese Robert incamminandosi verso la strada che incrociava la nostra
<Oh no, no no….aspettami, vengo molto volentieri, aspetta, non te ne vorrai andare così….ehi! Eccomi!> lo raggiunsi quasi a corsa
< Ci sei allora? Mi fai compagnia?> mi domandò sforzandosi di non ridere.
< Ma certo! Sì sì, ho appena mandato un sms a Johnny Depp per dirgli che non potrò andare a pranzo con lui causa forze maggiori…> ironizzai e mi accorsi che per stare al suo passo stavo quasi correndo.
<Johnny Depp???!!!Ahahahahah!> esplose anche lui in una meravigliosa risata liberatoria <sei tutta matta…ahahaha!> rise di cuore e questo contribuì a mettermi un pochino a mio agio.
< Oh senti ma potresti camminare un po’ più piano scusa? Sono alta la metà di te e le tue gambe sono quasi il doppio delle mie…uff..non ce la faccio più….vorrei essere presentabile quando mi siederò a tavola con te e non come se avessi fatto due ore di jogging…uff> lo implorai con la voce spezzata dall’affanno..la mia forma fisica lasciava molto a desiderare.
< Mi dispiace scusami> si tratteneva a stendo dal ridacchiare< è che di solito sono sempre da solo per strada…scusa, ecco così va meglio?> mi domandò camminando più piano.
< Oh Dio, sì grazie, ma dov’è questo ristorante??!! In Italia forse??? > cominciavo ad essere stanca davvero, mi sentivo sfinita dalle forti emozioni…sì, avevo assolutamente bisogno di sedermi per inquadrare la situazione.
< Ma no> rispose Robert sghignazzando ancora < guarda, attraversiamo la strada e ci siamo. Lo vedi? E’ quello là! Andiamo!>
Detti un sguardo al di là della strada, c’era un locale che si chiamava Caffè Nero: mi rincuorai al solo pensiero di un buo caffè fatto come si deve…avevo bisogno di pura caffeina italiana!
La mia mente e tutti i miei neuroni erano in panne…avevo il pilota automatico, non mi ricordavo che in Inghilterra hanno la guida spostata a destra rispetto a noi in Italia e così  quando fu il momento di attraversare la strada guardai spontaneamente verso sinistra. Tanta era la foga nel camminare e la voglia di sedermi a quel tavolo con lui che non mi accorsi che invece Robert si era fermato; da sinistra non c’erano auto e quindi andrai dritta come un caterpillar ma d’improvviso sentii un clacson suonare all’impazzata,  mi voltai di scatto dalla parte opposta ricordandomi subito di quel “piccolo dettaglio”. Un taxi nero mi stava venendo addosso…impaurita indietreggiai con rapidità inciampando nel bordo dello spartitraffico e caddi inevitabilmente col sedere per terra.
<Porca miseriaccia infame…hoioi che botta…..maremma bòna, ma altro che io posso fare una così colossale figura di merda…son cascata come una pera…acciderba agli inglesi e a chi gli ha fatto la guida all’incontrario….ma vaff….!!!> esclamai in italiano rabbiosa e quasi piagnucolando, poi vidi Robert che si era accucciato vicino a me e mi sussurava
< Ehy straniera….tutto bene??? Sei tutta intera? Imprecazioni italiane??!  Dai ti  aiuto a rialzarti> mi porse la sua mano ed io l’afferrai per rimettermi in piedi < Non sai attraversare le strade inglesi?? Se vuoi ti faccio un corso accelerato..> era quasi serio ma sono sicura che dentro di sé stava ridendo a crepapelle della mia performance.
< Certo che lo so, signorino, ero solo…soprapensiero..diciamo…ho anche una mia vita…IO!!!> ribattei scuotendomi i vestiti dalla polvere dell’asfalto.
<Oh non ne dubito…andiamo dai..prima che qualcun altro mi noti di nuovo> e dopo un secondo riprese <forse è meglio che ti prenda per mano come i bambini per attraversare la strada, forza!>
Rossa di vergogna per la figuraccia acconsentii e molto titubante misi la mia piccola mano nella sua..fu una sensazione bellissima…sentii il sangue scorrermi fin nel più piccolo capillare…potevano pure investirmi adesso, ci sarebbero rimbalzati…mi sentivo forte ed invincibile come Mazinga Z.


Difficile esprimere i miei sentimenti in quel momento…ero felice di averlo in qualche modo “salvato” dalle grinfie di fotografi indesiderati e fans invadenti…povero, non sapeva che anch’io ero una sua devotissima fan, che avevo la memoria del mio computer piena di sue foto, che lo adoravo, che mi proclamavo follemente innamorata di lui, che era l’unico argomento di conversazione tra me e le mie amiche virtuali di Facebook…che ce lo sognavamo giorno e notte, che non riuscivamo più a combinare niente di buono in casa pur di ammirarlo sullo schermo e commentare la sua bellezza. Era molto arduo per il mio sistema nervoso ed intellettivo inquadrare quello strano momento…lui era proprio vicino a me, mi teneva per mano e stavamo andando a mangiare qualcosa insieme…veramente surreale…Forrest Gump aveva ragione…la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. Lo guardai come un bambino guarda per la prima volta la magia di un albero di Natale illuminato da giochi di luce colorati mentre mi guidava per la strada, un attimo che mi sembrò un momento di eternità.


Finalmente entrammo nel ristorante.

5 commenti:

  1. Trilly tu mi fai morire... i tuoi video sono un vero spettacolo... e il tuo modo di scrivere è fantastico, sei un uragano!!!!

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  2. Grazie mi mandi in brodo di giuggiole!!!

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  3. Trilly è uno spettacolo!! Divertente, emozionante.... è vero non riusciamo più a combinare niente di buono quando vediamo lui...

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  4. rido da sola Trilly....ahahhaahah! Bravissima e divertentissima

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  5. Grazie mille Georgie ne sono felice!!

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