martedì 29 marzo 2011

UN GIORNO PER CASO - 2

Presa di sorpresa esclamai: <Ma…ma…dico io…ma che stai facendo??? Fermo…non mi tirare, ma che fai???> non riuscivo a rendermi conto di che stesse succedendo.
<Zitta parla piano…mi devi aiutare!> sussurrò lui tenendomi forte per un braccio.
<Santo Dio mi stava per prendere un ictus ed ora pure una sincope mi fai venire!!>, mi era venuto addosso così improvvisamente che mi ero presa una paura da morire e non mi ero accorta che stavo parlando a voce alta.
< Shhh!!!! Vuoi stare zitta ed ascoltare?? Ti sto chiedendo di aiutarmi, sono in un bel casino!.....Tu sai chi sono io vero? Mi sono accorto che mi hai riconosciuto…> era molto agitato, continuava a guardare fuori ed il suo tono non era per niente gentile.
Irritata da quel fare prepotente sbottai :<Certo che sì che so chi sei!!! Non sono mica scema! E lasciami questo braccio per favore mi ci verrà un livido!!!>
<Oh mamma…ma guarda chi mi doveva capitare..non è giornata oggi…volevo solo comprare un libro in santa pace dannazione! Mi hanno scoperto…ci sono tutti i paparazzi e quelle fans scatenate di Edward che vogliono che io le morda sul collo!! Non so come ma devi aiutarmi ad uscire da qui senza essere notato!>
Mi parlò in tono molto concitato come se si trovasse in mezzo ad una trincea del Vietnam e mi lasciò il braccio ormai indolenzito. Fuori dalla libreria ormai si sentivano solo urla di fans in attesa del loro idolo.
<E come potrei fare secondo te, con il teletrasporto??!! C’è un’unica uscita e non ho  in tasca il mantello dell’invisibilità del tuo amico Harry Potter!!! Ed il mio zaino non è la borsa di Mary Poppins che ti ci posso infilare dentro!!!!!>, ” Anche se mi piacerebbe molto……”(aggiunsi in italiano, in modo che lui non capisse.)
< Oh my God…..è pure spiritosa adesso…> ribatté lui in tono sarcastico..
Stava di fronte a me, tutto incerto e preoccupato, camminava istericamente avanti ed indietro con le mani sui fianchi…io non sapevo che pesci prendere, non riuscivo ad inquadrare la situazione..Robert, il Robert dei miei sogni si trovava nel mio stesso metro quadrato e chiedeva il mio aiuto;  non capivo cosa voleva che io facessi…Dio com’era alto…gli arrivavo all’altezza dei pettorali e sotto il Bomber aveva una di quelle sue scostumate magliette sdrucite con lo scollo a V che lasciavano scoperto il petto e la peluria biondo rossiccia…e allora dissi tra il disperato ed il lamentoso alzando gli occhi al cielo: < Maremma ladra..!!>
Robert, scuotendo elegantemente la testa, pronunciò uno dei suoi migliori:< WWWWWWhat???>,
< Maremma ladra due volte!!!! E’ italiano…dialettale…toscano…agganciati quel Bomber e non fare smorfiette ammazza donne se vuoi che io ti aiuti!!! >.
Robert era così sorpreso che per un attimo mi guardò perplesso e disse :<..Ammazza donne???!!! Io sono un attore, non un seral killer e di solito li do io gli ordini..baby!! Forse mi hai scambiato con qualcun altro!> era visibilmente scocciato ed io iniziai a riacquistare un po’ del mio sangue freddo ma quel fare arrogante continuava a darmi sui nervi:<Ohhhhh no no noooo…non ti ho scambiato per nessun altro…Robert Thomas Pattinson!!!>
< Non pronunciare il mio nome a voce alta per l’amor del cielo!!!!!..potrebbe succedere di tutto!!>
<Senti giovanotto, tu non sai in che guaio ti sei cacciato con me…forse è meglio che affronti i paparazzi…>
Mi misi le mani sui fianchi, Robert scoppiò in un risolino isterico e tra il meravigliato ed il divertito si arrese:<Ok..farò come dici tu anche se non ne capisco il motivo…Bomber agganciato e faccia serissima….ed ora?!>,
< Metti il mio cappello sopra il tuo, la mia sciarpa ed il mio zaino…fai finta di tossire e lascia fare me..ci proviamo..> decisi iniziando a togliermi le cose di dosso.
<Quel cappello rosa ciclamino???? Ma sembrerò un gay, con tutto il rispetto, ma mi vuoi rovinare??> era veramente un impunito…incrociai le braccia guardandolo con rimprovero e senza che aggiungessi altro disse alzando le mani  rassegnato e sconsolato:< Ok va bene va bene….>.
Si mise addosso le cose che avevo detto, del resto non ne avevamo altre per simulare un travestimento;
< Sei pronto?>.
Gli avevo coperto mezzo viso con la grossa sciarpa che mi ero portata dietro, aveva gli occhiali scuri, il cappello di lana rosa e lo zaino…forse c’era una speranza…
< Sì sono pronto!!! Devo tossire e stare anche un po’ curvo vero???>
<Bravo, vedi che hai capito….andiamo..>, adesso anch’io ero molto nervosa, chissà se ce l’avrei fatta a potarlo fuori di lì senza che quella calca di gente si rendesse conto di nulla.
Uscimmo da quella porta, io ero come drogata di adrenalina…certo che volevo aiutarlo, con tutta me stessa ed avrei fatto l’impossibile…Robert stava un po’ abbassato ed io gli avevo messo un braccio intorno alla vita cercando di non svenire prima..iniziò a tossire ed io a urlare:- Ma che confusione è questa!!!! Lasciate passare!!! Quest’uomo si sente male ha la polmonite….anzi peggio..la meningite, è contagiosissimo!!!!! Fate spazio per favore, devo portarlo subito in ospedale!!>.
Per fortuna non fecero molto caso a noi e quei pochi che avevano sentito la mia bugia si erano spostati intimoriti… e poi il berretto rosa ciclamino aveva fatto il suo dovere….svoltammo subito in una stradina parallela e continuammo a camminare a passo svelto per un pochino..in silenzio

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